Una città-giardino del XXI secolo: il nuovo volto di Sonnenhalde
Neubau Siedlung Sonnenhalde, Zürich
A Zurigo, il progetto “Brio” rinnova la storica Sonnenhalde con 200 alloggi sostenibili, spazi pubblici e ampie aree verdi. Un nuovo modello abitativo cooperativo, tra densificazione di qualità, inclusione e attenzione al paesaggio.
Le cooperative edilizie rappresentano una realtà consolidata nel nord della Svizzera, nate con l’obiettivo di promuovere standard abitativi elevati ed una qualità della vita sostenibile attraverso alloggi accessibili e attrattivi per tutte le generazioni.
Il progetto risultato vincitore del concorso Neubau Siedlung Sonnenhalde costituisce un esempio emblematico di come sia possibile coniugare densificazione edilizia e qualità dell’abitare, grazie all’equilibrio progettuale raggiunto attraverso la competenza e l’esperienza degli architetti coinvolti.
Una trasformazione urbana in dialogo con il contesto
La cooperativa edilizia senza scopo di lucro BG Freiblick realizzò nel 1931 il complesso Sonnenhalde I a Zurigo, configurandolo come una vera e propria città-giardino, fortemente integrata con l’ambiente naturale circostante. Il complesso comprendeva 120 appartamenti distribuiti in case a schiera disposte su un terrapieno affacciato sulla gola del Bachtobel, caratterizzata da una rigogliosa vegetazione.
A causa del progressivo degrado strutturale e delle difficoltà legate all’accessibilità agli stabili – e considerato il tasso di sfruttamento del 51%, ben al di sotto del potenziale edificatorio dell’area – nel 2008, a seguito di uno studio di pianificazione a lungo termine, i soci della cooperativa votarono a favore dell’avvio di un nuovo progetto: l’iniziativa prevedeva la sostituzione degli edifici esistenti la riqualificazione complessiva dell’area.
I principi cardine del nuovo sviluppo progetto includevano il mantenimento dell’identità e della qualità del quartiere, la realizzazione di un insediamento residenziale multigenerazionale, con circa 200 nuovi appartamenti, ampi spazi verdi, nonché l’integrazione di numerose funzioni pubbliche: sale comuni, un supermercato, un bistrot, una scuola materna, uno studio medico e fisioterapico, nonché l’ufficio amministrativo della cooperativa; l’intervento prevedeva di portare il tasso di utilizzo dell’area al 120–130%.
Un concorso per costruire comunità
Nel 2022 è stata avviata una pianificazione sperimentale per sviluppare nuovi edifici. In collaborazione con il Comune, un comitato consultivo e tre team di progettazione. Sono stati considerati fattori, quali distanza dai boschi, dai trasporti, la tutela del patrimonio, il clima urbano e l’inquinamento acustico. Il nodo centrale era la scelta tra il costruire con maggior densità secondo le normative attuali, oppure adottare soluzioni più flessibili in termini di altezze e organizzazione degli stabili.
Una successiva analisi di sostenibilità – considerando la dimensione, sociale, economica e ambientale – ha confermato che anche nell’attuale contesto di crisi climatica come , l’approccio della sostituzione edilizia era pienamente giustificato e preferibile rispetto ad una riqualifica degli stabili esistenti.
Per individuare il team incaricato della progettazione e realizzazione, la cooperativa BG Freiblick ha quindi indetto un concorso anonimo, articolato con una fase iniziale selettiva. Sono stati quindi scelti quattordici team di progettazione, di cui due guidati da giovani studi di architettura. Merita evidenziare come tra i partecipanti figurassero studi altamente qualificati, con una solida esperienza nella progettazione di insediamenti residenziali di qualità.
Il progetto vincitore e la sua articolazione
I risultati del concorso, resi noti nel marzo 2025, hanno decretato vincitore il progetto “Brio”, dal team guidato dallo studio Michael Meier e Marius Hug Architekten AG, in collaborazione, per la parte paesaggistica, con lo Studio Vulkan Landschaftsarchitektur AG.
L’approccio ponderato del progetto vincitore affronta con efficacia le sfide urbanistiche, integrando soluzioni sostenibili di alto valore architettonico e promuovendo, al tempo stesso, il senso di comunità. Grazie a un’attenta lettura del contesto, i progettisti sono riusciti a coniugare tradizione e continuità, delineando una prospettiva abitativa futura di concreta qualità.
Dal punto di vista compositivo, il progetto vincitore si articola in quattro file di edifici disposte parallelamente al pendio, ottimizzando l’uso dello spazio ed instaurando un dialogo armonico con il paesaggio naturale circostante grazie agli spazi vuoti tra i volumi.
I volumi, prevalentemente di 3-4 piani, crescono gradualmente in altezza fino a raggiungere i 5-6 piani sul lato sud, culminando infine con una sequenza di edifici di 8 piani che conferiscono un forte impatto visivo al margine del complesso.
Le quattro file di abitazioni si inseriscono con sensibilità nella topografia esistente e, grazie ad una disposizione che si apre verso l’esterno, superano la rigidità tipica di edifici in linea molto lunghi, favorendo una percezione di apertura e continuità visiva verso la gola boschiva.
Nella parte nord del sito, dove le strutture si avvicinano, è collocata una piazza che rappresenta l’ingresso del complesso ed il cuore pulsante del quartiere: qui si affacciano la maggior parte delle funzioni comuni e pubbliche, animando lo spazio e rafforzando il senso di comunità.
Dalla piazza si diramano due viali che collegano gli stabili e conducono a spazi destinati al gioco ed alla ricreazione; un ampio giardino si estende dal centro del complesso fino alla zona del bosco, creando un collegamento naturale che contribuisce a migliorare il microclima, favorendo la circolazione dell’aria e riducendo il calore estivo. Il progetto prevede la messa a dimora di numerosi alberi; per agevolare la direzione intrapresa questa scelta, i parcheggi sono stati strategicamente collocati sotto le file centrali degli edifici, riducendone l’impatto visivo e liberando così ampie superfici drenanti.
La rete di percorsi proposta e le diverse possibilità di attraversamento tra i blocchi generano un’interazione affascinante con il paesaggio, conferendo al complesso una stimolante dualità di atmosfere.
Tipologie, accessibilità e un modello replicabile
Sono state sviluppate tre diverse tipologie edilizie, definite in base alla posizione degli edifici ed alle dimensioni degli appartamenti. Particolarmente efficace risulta l’approccio progettuale adottato: la varietà tipologica si riflette coerentemente anche nella configurazione interna degli appartamenti, calibrata in funzione della loro profondità e dell’orientamento, ad ulteriore conferma della qualità e dell’efficacia del disegno complessivo degli spazi.
Gli appartamenti sono stati concepiti secondo una logica duale che situa da una parte le zone che necessitano maggior tranquillità con affaccio sui giardini e dall’altra parte le aree più vive e dinamiche, con accessi diversificati in base alla grandezza ed al tipo di utenza.
Le “torri scala” di accesso rivestono un ruolo significativo all'interno dell’insediamento: oltre a conferire proporzione ed a scandire le diverse tipologie edilizie con caratteri distinti, esse riflettono le modalità di interazione sociale che il progetto intende promuovere: ne sono un esempio i ballatoi di distribuzione pubblici, alcune zone semi-private che fungono da estensione dei soggiorni e gli atri con accessi diretti alle abitazioni.
Il progetto prevede la realizzazione di un numero consistente di appartamenti caratterizzati da una superficie utile media idonea anche ad accogliere nuclei familiari numerosi; grazie alla compattezza delle volumetrie e ad un sistema strutturale semplice, sarà possibile ottenere ottimi indici di sostenibilità in fase di costruzione ed un’elevata efficienza spaziale.
L’intervento evidenzia numerose qualità progettuali, che si configurano nelle planimetrie funzionali, nelle transizioni armoniose tra spazi interni ed esterni e nella varietà degli spazi verdi, concepiti con sensibilità. L’auspicio è che questo progetto possa diventare un modello virtuoso, sia per le soluzioni architettoniche adottate, sia per l’approccio gestionale, ispirando interventi simili anche in altri contesti territoriali.